Sommario di LinkedIn di cosa si tratta?
Il sommario di LinkedIn è quel testo posizionato subito dopo o accanto al titolo professionale. È un brevissima introduzione che tutti vedono quando effettuiamo qualunque azione o quando veniamo ricercati. Per come è stato concepito e per il posto che occupa il sommario è un elemento strategico che ha la funzione di attirare, di interessare e quindi di incuriosire. Lo scopo è quello di indurre la più ampia platea di professionisti a leggere il nostro profilo professionale.
Un errore che molti fanno
Compilare bene il summary è fondamentale ma allora perché non tutti lo fanno? E perché spesso molti summary sono scritti in modo quasi frettoloso o impersonale? Semplicemente perché non sempre si comprende la vera funzione di questo elemento o non si hanno obiettivi chiari.
Il sommario è come una sorta di biglietto da visita virtuale che ci accompagna dovunque e pertanto, per essere realmente efficace: deve attrarre ma non annoiare, deve mostrare le nostre abilità senza essere un semplice elenco, deve essere sintetico ma non un riassunto del CV online. Va infatti sempre considerato che mentre il curriculum deve essere modificato in relazione all’azienda o alla posizione a cui aspiriamo, il riassunto deve avere uno spettro più ampio. Serve per invogliare le persone e far sì che queste clicchino e scoprano di più su di noi.
Perché scrivere un sommario?
Per rispondere a questa domanda occorre innanzitutto individuare il proprio obiettivo.
Capire cosa si vuol fare e cosa si vuol ottenere è fondamentale per impostare correttamente un summary. Scrivere un riassunto perché si desidera cambiare lavoro è differente, ad esempio, dal farlo per ottenere un avanzamento di carriera. Quindi la risposta alla domanda presente nel titolo necessità di aver chiaro lo scopo per cui si sta scrivendo una sintesi di se stessi.
Come definire l’obiettivo se non si hanno le idee chiare?
Ognuno ha il proprio metodo per definire un obiettivo ma sicuramente seguire un processo strutturato può aiutare a evitare di perdere tempo e permette di arrivare alla soluzione più facilmente. Porsi delle domande è importante per poter capire dove si vuol arrivare. Una volta definito l’obiettivo occorre procedere per step successivi: individuare il target a cui ci si vuol rivolgere, definire le aziende presso cui si vorrebbe lavorare o qual è l’ambito di lavoro, identificare i propri punti di forza e gli elementi distintivi.
Domande del tipo: “A chi mi sto rivolgendo?” Ai recruiters? A manager d’azienda alla ricerca di nuovi talenti da assumere? A un’azienda nello specifico? “Da chi desidero essere cercato?”, “Quali aziende potrebbero valutare il mio profilo?”, “Cosa mi rende unico e differente rispetto agli altri?”, “Quali problemi sono in grado di risolvere?” possono essere sicuramente d’aiuto e servono ad evitare di scrivere un sommario generico e poco efficace.
Una volta chiarite le idee occorre definire come raccontare il contenuto. Come comunicarlo in modo efficace e quale tono usare.
Lunghezza
Il sommario di LinkedIn prevede una lunghezza massima di 120 caratteri. È per questo motivo che per essere efficaci occorre concentrare in poche righe il succo della propria professionalità ma bisogna anche scrivere per essere ricercati.
Come farlo?
Occorre considerare che su LinkedIn esistono due tipi di lettori possibili: i motori di ricerca e le persone, quindi l’approccio da adottare per l’uno o per l’altro è totalmente differente ma va uniformato.
Il motore di ricerca testuale di LinkedIn valuta infatti, la corrispondenza rispetto ai criteri di ricerca impostati. In definitiva, per essere appetibili, sarebbe utile semplicemente inserire le keyword e long tail. Tuttavia, scrivere solo in ottica SEO non paga, proprio perché è l’utente che alla fine deve essere attirato. Dunque, accanto alla ricerca di parole chiave è fondamentale saper curare bene il contenuto, renderlo incisivo, diretto e originale.
Stili
Esistono diversi tone of voice che possono essere utilizzati. Scegliere uno stile piuttosto che un altro dipende molto dall’obiettivo e dalle motivazioni che si hanno.
Molti ad esempio impostano il proprio summary in modo standard ovvero definendo in modo diretto professione, qualifica e specifiche della funzione.
Altri invece optano per uno stile più coinvolgente e mirano a far capire quali soluzioni sono in grado di offrire.
La soluzione non è unica, l’impostazione dipende molto proprio dall’obiettivo e quindi dalla scelta di cosa si desidera comunicare per potersi valorizzare. Se ad esempio si ricopre una posizione importante o si svolgono funzioni distintive ha senso parlarne, così come è logico parlare delle proprie skills se sono queste che a differenziarci. Occorre inoltre sempre tener conto di alcuni accorgimenti importanti:
1. Usare un linguaggio comprensibile alle persone cui ci stiamo rivolgendo. È comunque sempre bene ricordare che più persone leggeranno il nostro summary maggiore sarà la diffusione e più probabilità avremo di essere ricercati.
2. Scrivere in prima persona per rendere meno impersonale il proprio sommario.
3. Aggiungere eventuali link importanti per far capire cosa facciamo.
4. Inserire sempre una call to action per indurre il lettore a fare ciò che desideriamo.
Conclusioni
Quando si scrive il sommario di LinkedIn può essere utile anche dare uno sguardo a persone che lavorano nel nostro stesso campo. Fare un benchmark non fa mai male, tuttavia, occorre poi essere in grado di personalizzare il contenuto per poter effettivamente evidenziare le proprie caratteristiche e proporsi in modo originale.